La denominazione dei Corpi e dei Servizi di Polizia Locale ha assunto, e tutt’ora assume, forme variamente articolate, spesso perché frutto di sovrapposizioni legislative ma sopratutto perché continuano a sopravvivere denominazioni storiche e radicate nella cultura comune.
Ad oggi, quel settore degli Enti Locali che si occupa di vigilanza in senso lato, e’ denominato POLIZIA LOCALE. Così dispone
anche l’attuale Legge Quadro sulla Polizia Locale (L. 65 del 1986).
La Polizia Locale si divide in polizia municipale se incardinata in un Comune o in una Unione Di Comuni, e polizia provinciale se facente parte di Province o Città Metropolitane.
La denominazione Vigili Urbani e’ formalmente non corretta perché desueta, ma sopravvive ancora nel linguaggio corrente.
Basti pensare che prima ancora, si parlava di Guardie Urbane o Guardie
Civiche!
Anche in alcuni dialetti permangono denominazioni tipiche e curiose:
A Torino “i Civich”, a Genova i “Cantune’”, a Roma i “Pizzardoni” (di cui Alberto Sordi e’ forse l’esponente più celebre) e a Milano “i Ghisa”……
Il contratto collettivo di lavoro invece identifica le figure come istruttori di vigilanza (in contrapposizione agli istruttori amministrativi, ovvero gli impiegati comunali)…..
Fatto sta che al di là della formale denominazione, tutte queste terminologie si incontrano ancora tutt’oggi e identificano una figura professionale antica e radicata nella nostra cultura.
Ps: un discorso a parte sono le denominazioni di grado e qualifica, che variano in base alle varie Regioni, e che tratteremo presto in un nuovo post!
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